Ă possibile generare un flusso dâaria senza usare parti meccaniche in movimento accelerando dapprima degli ioni che, nella loro corsa fra due elettrodi con elevata differenza di potenziale, cedono energia agli elementi che costituiscono lâaria. Questa viene cosĂŹ spinta e continua il proprio movimento oltre lâelettrodo dove vengono catturati gli ioni, generando un flusso detto appunto âvento ionicoâ.
Il fenomeno, ben noto alla fisica, è tornato alla ribalta in diversi laboratori di ricerca dove lo si vuole mettere a punto in modo da applicarlo in particolare nel campo della microelettronica, per raffreddare circuiti: versioni miniaturizzate di questa âpompa di aria ionicaâ verrebbero integrate nei chip stessi.
Tre studenti SUPSI si sono appassionati a questa tecnologia e hanno realizzato un primo prototipo dimostrativo del fenomeno attraendo fra lâaltro lâinteresse e il supporto di unâazienda.
Lâoggetto esposto è la versione rivista del loro progetto.
Il dimostratore dĂ la possibilitĂ di cambiare la velocitĂ e di invertire la direzione del flusso dâaria polarizzando una griglia o lâaltra rispetto allâemettitore centrale di ioni (aghi).
Il circuito elettronico del sistema genera la differenza di potenziale, maggiore di 20 kV DC, necessaria al processo di ionizzazione. Esso è costituito principalmente da un ondulatore, un trasformatore ed uno stadio moltiplicatore-raddrizzatore di tensione.
Lâutente attiva il dimostratore dallâesterno della bacheca attraverso dei sensori capacitivi realizzati dimostrativamente su semplici PCB. Un componente CPLD legge i sensori, genera i segnali necessari al moltiplicatore e predispone la polarizzazione delle griglie.